Nel maxi-emendamento della Legge di Bilancio in discussione al Senato appaiono clausole di aumento delle accise sui carburanti nel caso in cui manchino risorse nel triennio 2021-2023. In tutto sono tre miliardi.

Il maxi-emendamento alla Legge di Bilancio presentato dal Governo al Senato rinvia di cinque mesi l'eliminazione dello sconto sulle accise del gasolio per l'autotrasporto dei veicoli Euro 3, ma nello stesso tempo attiva un possibile aumento generalizzato delle accise sui carburanti per tutti. L'aumento rientra nelle clausole di salvaguardia, ossia gli interventi automatici nel caso in cui il bilancio dello Stato non riesca a rispettare i parametri comunitari sul deficit pubblico. Il Governo è riuscito ad evitare l'aumento dell'Iva, ma nel maxi-emenedamento prevede un aumento degli incassi delle accise da 50 a 918 milioni nel 2021, a 1,032 miliardi nel 2022 e a 1,543 miliardi nel 2024.
Questo aumento – che avverrà solamente se non si troveranno altre coperture finanziarie – serve a compensare i balzelli originariamente imposti dalla Legge di Bilancio 2020 ma che negli ultimi giorni sono stati eliminati o attenuati per l'intervento delle varie categorie. Oltre allo sconto sulle accise per l'autotrasporto si parla di abrogazione della tassa sui certificati giudiziari, dimezzamento di quella sulla plastica, l'allentamento della pressione fiscale sulle auto aziendali e contributo sui container.
In tale contesto rientra anche l'aumento dell'Ires per i concessionari pubblici, compresi quelli dei porti. Già ieri alcune associazioni hanno contestato quest'ultima misura e oggi si aggiunge la voce di Assologistica, il cui presidente Andrea gentile ritiene "poco lungimirante" proporre correzioni parlamentari senza valutarne l'impatto negativo sul settore. L'emendamento - se approvato - consentirebbe un extra-gettito destinato al miglioramento della rete infrastrutturale e dei trasporti: "Questo è un intento nobile senza dubbio, ma dalle conseguenze pericolose a livello di macro-economia. Può sembrare puerile ribadirlo, ma forse conviene farlo, ricordando ai nostri rappresentanti politici che un bene minore non può e non deve essere a detrimento di un bene maggiore".

(fonte trasportoeuropa.it)

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