La confederazione del trasporto afferma che l'accordo sulla qualità dell'aria tra le Regioni del bacino padano non serve se non sarà rinnovato il parco dell'autotrasporto. È anche necessario un coordinamento nell'applicazione dei divieti e delle deroghe.

L'accordo firmato dalle Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto per migliorare la qualità dell'aria prevede anche limiti e divieti alla circolazione dei veicoli diesel, che stanno creando disagi al trasporto e alla distribuzione delle merci. Lo afferma Fai-Conftrasporto, che il 20 novembre ha diffuso una nota dove afferma che tali limitazioni "alla luce dell'inefficace politica di incentivi per il ricambio del parco circolante, rischiano d'incidere negativamente sulle imprese e sulla capacità distributiva delle merci. Quindi, l'accordo tra le quattro regioni del Nord risulta insostenibile". Questa è la conclusione che emerge da un'analisi svolta dalla confederazione sui provvedimenti adottati dai Comuni dal 1° ottobre, valutando anche le conseguenze sulla catena logistica e distributiva.
Fai-Conftrasporto chiede alle Regioni e al Governo d'istituire un fondo per fornire alle imprese di autotrasporto le risorse "indispensabili al rinnovamento della flotta". L'analisi mostra anche grandi differenze nell'applicazione dell'accordo nei diversi territori, sia nelle finestre temporali di applicazione, sia nelle deroghe concesse. Nella nota, l'associazione chiede un "confronto serrato con le amministrazioni interessate" per "correggere le distorsioni e garantire il coordinamento necessario dei provvedimenti di limitazione". Alla fine della nota, Fai-Conftrasporto auspica "un sano realismo", ossia stabilire "un periodo di transizione funzionale al ricambio del parco circolante coerente (più lungo dell'attuale a parità di condizioni) con le reali disponibilità delle imprese".

(fonte trasportoeuropa.it)

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