La Commissione Europa ha precisato che per dimostrare che l'autista non ha svolto il riposo settimanale regolare in cabina nei Paesi dove è vietato farlo le Autorità non possono pretendere la documentazione che abbia riposato in altri posti.

L'associazione degli autotrasportatori tedeschi DSLV ha comunicato che la Commissione Europea ha scritto una lettera all'organizzazione mondiale dell'autotrasporto Iru per chiarire che le Autorità che controllano l'applicazione del divieto di trascorrere il riposo settimanale in cabina, nei Paesi dove esso è in vigore, non possono chiedere ai conducenti la documentazione di non averlo fatto, come per esempio la ricevuta di un albergo. Infatti, questo è ciò che in diversi casi avviene in alcuni Stati quando la Polizia ferma su strada un veicolo industriale e vuole verificare retroattivamente il rispetto della norma.
Secondo la Commissione Europa, tale documentazione non è prevista dall'articolo 36 del Regolamento 165/2014, ossia quello che elenca i documenti che l'autista deve presentare nel caso di controlli su strada per dimostrare la regolarità della sua posizione lavorativa, del veicolo e del trasporto. Quindi, la Commissione conferma la legittimità del divieto di trascorrere il riposo settimanale regolare in cabina, ma afferma che l'unico modo per verificarlo è cogliere sul fatto l'autista durante il riposo stesso. In caso di sanzioni comminate dopo la richiesta di documentazione, la Commissione raccomanda le imprese di prendere contatto con le Autorità competenti per chiedere il rimborso dell'eventuale sanzione.

(fonte trasportoeuropa.it)

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