Persiste la carenza globale di conducenti di camion, con prevedibili conseguenze gravi per l’economia. Gli analisti affermano che il problema ha origini lontane, precisamente sin dalla metà degli anni 2000.

Da consumatori, diventa sempre più facile accorgersi che nei negozi mancano le merci, ma da un punto di vista logistico ed industriale, manca l’accesso alle forniture e diventa sempre più difficile raggiungere i porti per le esportazioni. Passaggi questi, ulteriormente frenati dallo stallo imposto dalla recente emergenza sanitaria.

L'aumento della domanda di merci durante la pandemia infatti ha aumentato i volumi da trasportare e la crescita accelerata nel settore dell'e-commerce ha accentuato le pressioni.

Le testimonianze dal settore

André LeBlanc, vicepresidente delle operazioni di Petroleum Marketing Group, un distributore di carburante con sede negli Stati Uniti, ha affermato che le stazioni di servizio fornite hanno esaurito alcuni prodotti circa 1.200 volte da metà giugno a causa della carenza di conducenti.

Bob Costello, capo economista dell'American Trucking Associations, ha affermato che il numero di conducenti di merci negli Stati Uniti è sceso a 430mila, in netto in calo rispetto alle 465mila persone registrate all'inizio del 2020.

Keith Newton, segretario generale del Chartered Institute of Logistics and Transport International, ha affermato che i membri in Australia e in Asia centrale hanno segnalato una carenza di conducenti di veicoli pesanti del 20%.
"Il commercio globale sta diventando sempre più complesso, i consumatori vogliono consegne più rapide e non ci sono abbastanza autisti di mezzi pesanti qualificati per gestire questa domanda in tutto il mondo"- ha affermato Newton.

Girteka, uno dei più grandi trasportatori d'Europa, prevede di assumere 7000 nuovi autisti quest'anno e sostiene che sono necessari più dipendenti, in grado di consentire ai conducenti di camion la possibilità di trascorrere più tempo a casa.

Ulteriori fattori di stallo

Altro fattore importante che contribuisce alla carenza di autotrasportatori sembra essere la forza lavoro, che è ormai invecchiata (con un’età media stimata intorno ai 55 anni).

Sempre più posti di lavoro inoltre sono ormai diventati home based o computer based. Alcuni paesi poi, come nella fattispecie il Regno Unito, con una una carenza stimata di 100.000 conducenti, sono stati ulteriormente limitati anche da riforme della legislazione fiscale, che hanno ridotto drasticamente i redditi.

Nel Regno Unito, il settore logistico non si arrende e spinge per una soluzione temporanea per i conducenti dei paesi dell'UE che ricevono visti temporanei. Tuttavia, ci sono difficoltà pratiche poiché laddove fosse possibile reclutare conducenti dall'Unione Europea, la carenza persiste anche all’interno della stessa.

(fonte )

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